L'Eremo e l' oratorio di San Nicolao

Chiesetta dedicata alla Vergine e a San Nicolao costruita in una cavità della montagna da Lotario Rusca nel 1413. M. Medici la paragona a una gemma incastrata nella viva roccia. Il panorama è stupendo, vi salì parecchie volte anche Benedetto Odelscalchi, divenuto in seguito Papa Innocenzo XI, oggi santo.

L'interno dell'oratorio è ricco di opere d'arte del periodo barocco. Gli stucchi seicenteschi dell'abside sono di G. Antonio Galdini di Bium Superiore e P. Francesco Giudici di Viggiù; le due statue di Santa Lucia e Santa Apollonia, di Antonio Catenazzi di Mendrisio; la balaustra, di un certo Longhi di Viggiù, mentre l'altare di San Michele Arcangelo, di Francesco Innocenzo Torriani.

Gli stuccchi del XVII secolo sono di Giocanni Antonio Colomba di Arogno che incorniciano l'Assunzione della Madonna; altare laterale di San Nicola di Bari.

Interessanti sono anche gli ex voto, in particolare quello raffigurante l'operazione dell'ernia, opera del pittore Francesco Catenazzi di Mendrisio. Una "memoria" affissa a una parete ci riassume in cinque punti le peincipali tappe della chiesa.

Il 17 maggio, giorno di San Siro, i mendrisiensi salivano in processione per ricevere la benedizione e il pane benedetto. Una planimetria inquadrata vicino all'altare di San Nicolao ci informa sul luogo e sulla grandezza del "Campo dei Poveri" di Mendrisio dove si coltivava il grano per produrre il pane da distribuire durante la festa. (Terra ticinese N°3, 2011, Il pane di S. Siro.pdf)